Presentato il Rapporto annuale 2025 sul trasporto ferroviario merci italiano. Tra gli interventi il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, il presidente di Art Zaccheo e Aldo Isi, ad di Rfi
Incentivi alle imprese per i danni subiti dalle imprese dovuti alle interruzioni ferroviarie causate dall’ondata di lavori in corso sulla rete e anticipo al 2025 per la riduzione dei pedaggi ferroviari. Sono queste le principali richieste che sono state presentate dal settore in occasione della presentazione del Rapporto annuale 2025 sul trasporto ferroviario merci italiano. A cui ha partecipato anche il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini
DEIDDA (FDI): SI STA RISCOPRENDO L’UTILITÀ DI TRASFERIRE MERCI CON LE FERROVIE MA I PROBLEMI CI SONO
In apertura l’intervento del presidente della commissione Trasporti della Camera Salvatore Deidda, di Fratelli d’Italia: “Stiamo riscoprendo le strade ferrate e l’utilità di trasferire più merci con le ferrovie ma naturalmente ci sono tanti problemi: l’Italia non è una pianura, ma la politica deve avere l’umiltà di raccogliere le sfide per dare all’Italia finalmente un sistema funzionante e al passo coi tempi”.
CARTA (FERMERCI): SERVE UN INCENTIVO PER DANNI A IMPRESE DOVUTO DA INTERRUZIONI FERROVIARIE
“Tutti gli indicatori del comparto mostrano una preoccupante contrazione: il numero di treni per chilometri è in calo per il terzo anno consecutivo: -5% dal 2021 al 2024, con la riduzione del traffico che riguarda anche i porti nazionali e gli impianti di ultimo miglio. Nei porti nazionali il numero complessivo di treni in origine e destino risulta di -6%. Le interruzioni ferroviarie continueranno fino alla fine dei lavori del Pnrr e tutti questi dati incidono sulla tenuta e sulla competitività del settore”, ha poi detto Clemente Carta presidente di Fermerci durante la presentazione del Rapporto. “Noi riteniamo che fino al completamento dei lavori previsti dal Pnrr si debba dare un incentivo, un contributo a tutte le imprese che subiranno dei danni”, ha affermato Carta.
“Tuttavia dallo studio emergono anche dei dati incoraggianti per il settore: il dato delle tonnellate/km del 2024 è quasi uguale a quello del 2023, questo significa che gli efficientamenti infrastrutturali dovuti in parte anche ai primi rilasci infrastrutturali consentono alle imprese di impiegare dei treni più lunghi e più pesanti”, ha ammesso Carta. “A parità di costo si trasporta più merce, a vantaggio dei clienti finali”.
“L’incremento del ferrobonus, la norma che dà alle autorità portuali di aiutare i manovratori di porto, la digitalizzazione, sono tutte novità importanti”, ha proseguito il presidente di Fermerci. “Rinnoviamo infine la richiesta per il rifinanziamento degli incentivi a sostegno dell’acquisto dei locomotori”.
SALVINI: L’ITALIA PUÒ E DEVE ESSERE UN HUB DEL MEDITERRANEO, SIAMO AL LAVORO SU VARI FRONTI
“Il momento è complesso ma siamo riusciti a mettere in sicurezza il ferrobonus e il marebonus che hanno vissuto momenti complessi e a dargli un minimo di stabilità. Sia dal punto di vista delle imprese della logistica e dei trasporti sia dell’utenza, ci sono due necessità che devono trovare equilibrio”, ha evidenziato il ministro Salvini durante il suo intervento. “Anche un certo tipo di approccio ideologico ha influito senza dare alternative: stiamo lavorando con il viceministro Rixi al piano di riforma della governance dei porti – ha proseguito Salvini -. C’è il tema del trasporto combinato su cui stiamo ragionando, sul tema dell’Alta capacità/Alta velocità, sul tema dei fondi ci sono 25 milioni di euro per l’acquisto di rimorchi e semirimorchi per il trasporto combinato ferroviario/marittimo, altri fondi stiamo cercando per provare ad accompagnare chi soffre per la presenza dei cantieri, poi c’è il tema dei valichi alpini che stiamo seguendo, infine c’è una situazione internazionale: per quanto riguarda l’utenza media il tema dell’incertezza dei rapporti commerciali ha una ricaduta. Poi ci sono anche alcuni limitati effetti positivi. Il petrolio ad esempio è arrivato ai minimi da inizio 2022”.
“L’Italia può e deve essere un hub del Mediterraneo, il mio obiettivo è accompagnare le imprese maggiormente in difficoltà in questo momento. Sto lavorando anche per salvare il rapporto pubblico/privato”, ha affermato Salvini. “Ci siamo con la riforma dei Porti, Piano nazionale aeroporti in via di definizione, due o tre accorgimenti sul Codice degli appalti che possono riguardare il settore che porteremo nel decreto Infrastrutture che è di prossima discussione e approvazione. Sul rispetto dei tempi lascio all’ingegner Isi l’ultima parola ma vi posso assicurare che stiamo veramente facendo il massimo”.
“Conto di ridurre al massimo possibile il periodo temporale di disagio” delle imprese “ma conto che anche i conflitti e i dazi vadano in esaurimento”, ha concluso il ministro.
ZACCHEO (ART): SETTORE STRATEGICO, FAVOREVOLI AD ANTICIPARE RIDUZIONE PEDAGGI FERROVIARI
“Il settore della logistica e del trasporto merci è sicuramente strategico per il nostro paese, ha mostrato grande resilienza nei momenti più critici ma oggi sta attraversano momenti difficile. Deve essere senza dubbio incentivato anche per facilitare lo shift modale su ferro che però nei fatti non è stati favorito” ha sottolineato Nicola Zaccheo, presidente dell’Autorità trasporti (Art). “Nel position paper è stata evidenziata una delle problematiche maggiori come gli ingenti investimenti nel settore ferroviario. Vi sono anche dei fattori esogeni ed assolutamente necessario migliorare il coordinamento tra Rfi e le imprese ferroviarie non solo merci, per un miglior efficientamento della capacità ferroviaria”, ha proseguito Zaccheo.
“La misura più importante che l’Autorità ha adottato per il settore delle merci e della logistica è la riduzione del pedaggio ferroviario per le imprese operanti in questo segmento che vale circa il 30% in meno del pedaggio medio, si applicherà dal 2026. Siamo comunque sensibili alla richiesta pervenuta da Fermerci ma anche da Fercargo di anticipare al 2025 l’entrata in vigore del nuovo sistema tariffario. Ribadendo che la decisione è prerogativa del gestore della rete nazionale, abbiamo comunque già espresso parere favorevole e colgo l’occasione per invitare Rfi a valutare questa opportunità magari prevedendo anche l’attivazione di quei meccanismi compensativi che sono anche già previsti dalla regolazione dell’Autorità che potrebbero entrare in funzione dopo il 2026, dopo i lavori del Pnrr”.
Sul tema delle penali di confine “l’autorità non contraria alla sospensione del sistema per il superamento dei tempi di sosta programmati nelle stazioni di confine, ci sono delle iniziative in corso per analizzare la fattibilità di questa opportunità”, ha concluso Zaccheo.
ISI (RFI): APERTO TAVOLO INTERNO PER RAGIONARE SU ANTICIPO RIDUZIONE PEDAGGI
“In questo momento Rfi ha 1200 cantieri operativi e sta attuando il nuovo piano industriale del gruppo Fs che per la parte Rfi prevede 60 miliardi nei prossimi 5 anni. Di questi una parte sono concentrati nei due anni 2025-2026 che coincide con gli obiettivi del Pnrr. In qualche modo abbiamo un contesto sfidante, la buona notizia è che tutti i cantieri sono operativi e consegneranno un’infrastruttura più sicura, più efficiente e più stabile per il mercato” ha invece affermato Aldo Isi, amministratore delegato e direttore generale di Rfi. “Gli interventi vanno a consolidare le linee strategiche essenziali per il paese come la Brescia-Verona-Vicenza, il terzo Valico, la Napoli-Bari e una miriade di interventi che vanno a risolvere il piccolo nodo infrastrutturale. Dobbiamo modernizzare la rete per renderla più affidabile”, ha aggiunto Isi.
“In questi mesi vediamo un panorama sfidante, di grande complessità ma anche che il mercato sta reagendo. Stiamo ragionando sull’anticipo al 2025 della riduzione del pedaggio: abbiamo aperto un tavolo interno per fare le nostre valutazioni”, ha concluso Isi.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link